The first time I heard Sigur Rós has been in the beautiful finale of "Vanilla Sky" when the protagonist, on the roof of a skyscraper, is about to experience another life.
This is how it feels when you begin to enjoy their music. It feels
others. Elsewhere
.
Their music has the gift of being able to touch the heart of the listener.
Later I lost it.
was not yet time.
Or maybe I'm just very messy.
few days ago I send the last Sigur Rós. Always him, Marco, my guide. We talk, too, tra poco faranno un concerto a Roma, ma i biglietti sono terminati da qualche mese. Peccato. Però la loro musica, ora, trova posto nel mio iPod. È un attimo, ritrovo quelle sensazioni perdute.
Adesso, è tempo.
Cerco i loro dischi, non mi accontento della codifica. Li trovo quasi tutti ed ora, finalmente, posso farmi toccare il cuore da quelle note.
Il doppio disco Hvarf/Heim si integra con il documentario Heima (Dean DeBlois, 2007), eletto miglior film documentario di tutti i tempi dagli internauti di IMDb, la bibbia del cinema in rete (al secondo posto c'è "Notte e nebbia" del 1955, di Alain Resnais, un capolavoro universalmente riconosciuto, tanto per capirsi...).
Hvarf ('scomparso' o anche 'rifugio') è un disco di 5 brani "elettrici" registrati in studio, Heim ('casa') è un disco di 6 brani "acustici" registrati dal vivo in Islanda insieme al quartetto d'archi Amiina, che sovente accompagna i Sigur Rós nei concerti.
Pressoché assenti le note di copertina (la track list è scritta direttamente sul CD), ma la scelta, a mio avviso, è orientata alla volontà di focalizzare l'attenzione dell'ascoltatore unicamente sulla musica e sulle due sfuggenti immagini, riprodotte anche sui CD, così da integrarli e "mimetizzarli" perfettamente con il contenitore, sempre sobrio ed elegantissimo quando si tratta dei Sigur Rós.
Il disco elettrico has three new and two songs were already on their first album (almost impossible to find the "Von") but re-interpreted in diametrically opposite: intimate night, hidden in origin, now airy, sunny, with growing wonderfully engaging. Attention to the third title, "Í Gaer": the attack after the chime is thrilling.
The acoustic record contains no previously unpublished, although some songs have a different title from the original, or better, now have a title, since "Samskeyti" was the third track on the album "untitled" ( ) "and" Vaka "was the first of the same. Basically, the extraordinary contribution of the four musicians of the group Amiina. The interpretations here are lighter, almost mellow, sweeter, intimate, despite the live performance.
Nothing else to say, unless in a phrase that I read about this group "... you do not need decades to recognize that Sigur Rós are among the few true great of recent years. Today."
Perfectly agree.
Enjoy.
http://www.mediafire.com/?xy3m4pzgz2t
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